Definiti corpi minori del Sistema Solare, la maggior parte degli asteroidi orbita nella cosiddetta Fascia Principale degli Asteroidi, compresa tra Marte e Giove, formata da circa 800 000 corpi noti (i modelli portano a stimare oltre un milione di oggetti).
Una piccola frazione della popolazione degli asteroidi e comete orbita nei dintorni della Terra: questi sono i Near-Earth Objects (NEO, oggetti vicini alla Terra). I NEO si suddividono a loro volta in Near-Earth Comets, (NEC, comete) e Near-Earth Asteroids (NEA, asteroidi).
Data la loro distribuzione, le loro orbite e l’interazione gravitazionale con il nostro pianeta, i NEA possono costituire un pericolo di impatto con la Terra; di conseguenza, si rende necessario un monitoraggio costante per il calcolo dei loro parametri orbitali al fine di conoscere come cambiano le orbite di questi corpi nel corso del tempo. (Animazione: tutti gli asteroidi noti tra l’1 gennaio 1999 e il 31 gennaio 2018. Crediti: NASA/JPL)
Una seconda fascia di asteroidi si trova oltre Nettuno, la Fascia di Edgeworth-Kuiper, 20 volte più estesa e da 20 a 200 volte più massiccia. Questi corpi vengono definiti Trans-Neptunian Objects (TNO, oggetti trans-nettuniani) e il loro studio potrebbe fornire i dettagli per comprendere la sua formazione e quella del Sistema Solare.
Il nostro pianeta possiede una rete di osservatori astronomici che osservano costantemente il cielo alla scoperta di nuovi asteroidi monitorando quelli già noti, oltre a quelli pericolosi per il nostro pianeta.
Questa rete di osservatori è coordinata dal Minor Planet Center (MCP), l’organizzazione dell’International Astronomical Union (IAU) che centralizza la raccolta e l’analisi di tutte le osservazioni dei corpi minori del Sistema Solare per definirne le caratteristiche dinamiche.
Da marzo del 2019 il GAL Hassin è entrato a far parte di questa rete di “sorveglianza spaziale” con il codice MPC L34.
Ad oggi il suo contributo è stato significativo sia in termini di accuratezza delle misure sia in termini di celerità: nel 41% dei casi il GAL Hassin è stato il primo osservatorio in Europa a fornire alla comunità scientifica internazionale la posizione (astrometria) di questi oggetti potenzialmente pericolosi; nel 70% dei casi è rientrato tra i primi tre. In un paio di casi, inoltre, il tempismo e la precisione delle osservazioni del GAL Hassin sono stati determinanti per stabilire con accuratezza la distanza (estremamente ridotta) alla quale la Terra sarebbe stata sfiorata dai due asteroidi NEO, 2020 OY4 e 2020 VT4.
Il GAL Hassin partecipa all’interno di progetti internazionali per il monitoraggio e la caratterizzazione dei corpi minori: il NEOROCKS e l’International Asteroid Warning Network (IAWN), oltre a collaborare per il Progetto Intestellar Probe del JPL-NASA e della Johns Hopkins University (APL), che riguarda lo studio di nuovi concetti di missione spaziale per raggiungere i pianeti nani e i corpi minori della regione trans-nettuniana.
Il GAL Hassin è impegnato nell’acquisizione dell’astrometria di alcuni TNO su un intervallo temporale molto grande (necessario a causa del loro lentissimo moto), che verrà poi inviata al Minor Planet Center (MPC) per il calcolo e il miglioramento delle orbite. Altre collaborazioni con enti di ricerca europei sono in fase di attivazione.
Progetto PRISMA
Dal 4 maggio 2019 il GAL Hassin è parte della rete PRISMA-Prima Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera.
Il progetto PRISMA, promosso dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), è basato su una rete di videocamere all-sky, installate in diverse località del territorio italiano, da dedicare all’osservazione di meteore brillanti – i cosiddetti “bolidi” – con il fine di determinare le orbite degli oggetti che le provocano e delimitare con un buon grado di approssimazione le aree dell’eventuale caduta di meteoriti, che può essere associata a questi eventi.
La presenza del GAL Hassin in questa rete risulta di strategica importanza in quanto, con la triangolazione di tre camere PRISMA dislocate entro un raggio di circa 90-100 chilometri, è possibile conoscere la direzione, velocità e possibilmente luogo di caduta di bolidi e meteore nell’area del Mediterraneo.
Nel corso del 2021 la camera PRISMA del GAL Hassin, attualmente in Via Fontana Mitri, Isnello (Palermo), verrà spostata a circa 8 chilometri più a sud della sua posizione attuale, su Monte Mufara a 1865 metri di quota accanto al Wide-field Mufara Telescope (WMT).
Ad una quota più alta, la camera ITSI01 avrà un raggio di osservazione molto più grande con una copertura del cielo fino a 90 chilometri di raggio, triangolando con la camera PRISMA di Palermo e di Catania.

Asteroidi e comete osservati
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Cometa Interstellare 2I/Borisov. Le immagini sono state combinate in modo da creare un’animazione che mostrare il moto della cometa in cielo nel corso di circa 1h di osservazione. Ciascun frame dell’animazione corrisponde ad una combinazione di 5 immagini (150 sec = 2.5 minuti), dove si possono vedere le stelle come strisce in cielo. Inoltre, nel terzo frame si può notare la traccia di un satellite artificiale che ha attraversato il campo di vista. Crediti: GAL Hassin/Alessandro Nastasi
Tra il 14 e il 15 novembre 2020 il GAL Hassin con il suo Galhassin Robotic Telescope 1 (GRT1) è stato il primo osservatorio in Europa a osservare e confermare la posizione dell’asteroide 2020 VT4 e, in particolare, a definirne la traiettoria orbitale. L’immagine statica rappresenta la combinazione di tutti i 110 frame ottenuti nei tre set per un totale di 55 minuti di osservazione. L’asteroide è al centro, mentre le stelle risultano “strisciate” perché tutte le immagini sono state sommate sulla velocità e sulla direzione dell’oggetto. Crediti: GAL Hassin/Alessandro Nastasi
Fra sette anni, nella notte del 13 aprile 2029, l’asteroide Apophis passerà a meno di 32 000 chilometri dalla superficie della Terra, ben più vicino della distanza a cui si trovano i satelliti geostazionari. E i nuovi dati, confermati anche dal GAL Hassin, mostrano che per i prossimi 100 anni potremo stare tranquilli. Un’animazione delle immagini di Apophis riprese il 2 febbraio 2021 col GRT1. Crediti: GAL Hassin/Alessandro Nastasi
L’umanità è esposta a pericoli legati ad eventi naturali di varia natura. L’impatto di corpi cosmici sulla Terra costituisce certamente uno degli estremi in una scala, dato che, nonostante la relativa rarità di questi fenomeni, essi sono in grado di produrre conseguenze devastanti anche su scala globale.
Mario Di Martino
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