La ricerca al GAL Hassin viene svolta attraverso il telescopio robotico denominato Galhassin Robotic Telescope (GRT).
Nei prossimi mesi entrerà in funzione il Wide-field Mufara Telescope (WMT), collocato su Monte Mufara (1865 metri) nel settembre 2020.
GALHASSIN ROBOTIC TELESCOPE (GRT)
Il Galhassin Robotic Telescope (GRT) è un telescopio riflettore in configurazione ottica Ritchey-Chrétien (RC) veloce, realizzato da Officina Stellare, con apertura di 400 mm e rapporto focale f3.8 e dotato di un grande campo di 83x83arcmin corretto grazie allo spianatore integrato.
Il telescopio è posizionato su una montatura 10 micron GM3000-HPS, che permette inseguimenti con un’accuratezza di 1”/15 min e una velocità di puntamento massima di circa 10°/sec.
Il treno ottico è composto da un focheggiatore, una ruota porta filtri FLI con 10 alloggiamenti attualmente occupati da quattro filtri L-RGB, quattro filtri fotometrici SLOAN u’, g’, r’, z_2s e due filtri banda stretta OIII e H-alpha. Infine, la camera è una FLI ProLine 16803, con sensore KAF-16803 da 52 mm di diagonale e 4096×4096 pixel da 9 μm, per una risoluzione di 1.22”/px.
Il GRT è attualmente alloggiato in una cupola astronomica da 3 m acquistata tramite i fondi assegnati dalla Planetary Society di Pasadena (California), che ha selezionato il GAL Hassin tra i vincitori della Shoemaker NEO Grant 2019 con un finanziamento pari a $11,700.
Assieme alla cupola, è stato possibile acquistare due dispositivi per la sincronizzazione temporale dei clock del pc che controlla il GRT. L’intera strumentazione è completamente remotizzata ed in grado di avviarsi, puntare ed iniziare l’osservazione di un target nel giro di 7 minuti.
Il GRT è dedicato prevalentemente alla conferma e al monitoraggio di Near Earth Objects (NEO), Trans-Neptunian Objects (TNO), comete, detriti spaziali e studio della costellazione di satelliti OneWeb.
Wide-field Mufara Telescope (WMT)
Il Wide-field Mufara Telscope (WMT) rappresenta il futuro della ricerca al GAL Hassin. Si tratta di un telescopio da 1 metro a grande campo, un prototipo mondiale per questa tipologia di strumenti osservativi. La sua collocazione sulla sommità del Monte Mufara, a 1865 metri di altitudine, lo rende ancora più speciale, conferendogli il secondo posto tra gli osservatori più alti d’Italia.
La bassa latitudine e l’alta elevazione del sito offriranno al WMT una posizione privilegiata per lo studio di una regione di cielo fino a declinazioni DEC ~ -40°, solitamente inaccessibile ai telescopi dell’emisfero boreale, e del Centro Galattico: regione densa di stelle e di eventi energetici di grande interesse astrofisico, non ultimo il buco nero supermassiccio di 4 milioni di volte la massa del nostro Sole.
Il WMT è uno strumento unico e versatile, adatto a molteplici attività di ricerca: dalla scoperta di asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra al monitoraggio di detriti spaziali di grandi e medie dimensioni, dall’individuazione delle controparti ottiche di onde gravitazionali alla scoperta e caratterizzazione di esopianeti tramite il metodo dei transiti, dall’individuazione e follow-up fotometrico di eventi di novae allo studio di sorgenti variabili galattiche ed extragalattiche.
Oggetti e fenomeni completamente diversi, ma tutti “eventi transienti”, cioè caratterizzati da rapide variazioni di posizione o luminosità. Variazioni che il WMT è in grado di catturare grazie alla grande ampiezza del suo campo di osservazione, esteso quanto 25 lune piene.
Il WMT sarà, inoltre, strumento eccellente per la conferma immediata delle rilevazioni fornite dal futuro telescopio NEOSTEL (Near Earth Object Survey TELescope), detto anche Flyeye, dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che verrà installato a poca distanza dal WMT, su Monte Mufara, entro i prossimi 5 anni.