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Detriti spaziali e satelliti

Osservazione e caratterizzazione di detriti spaziali

Tra luglio e dicembre 2022 il GAL Hassin ha condotto delle osservazioni di oggetti spaziali artificiali per sorvegliare il “traffico” di satelliti artificiali e detriti spaziali che affollano lo spazio intorno alla Terra.

Questo tipo di osservazioni è diventato fondamentale per evitare le collisioni e il danneggiamento di satelliti funzionanti e, in particolar modo, garantire la sopravvivenza degli esseri umani sul pianeta Terra e a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

In particolare, sono stati selezionati 11 oggetti artificiali con diverse dimensioni (fino a 10 cm) e altezza orbitale distribuite tra orbita terrestre bassa (LEO) e media (MEO).

Di questi oggetti si è misurata la variazione di luminosità nel tempo dovuta alla rotazione di alcuni pezzi di razzi ottenendo le cosiddette curve di luce e da qui il periodo di rotazione e una stima della geometria della rotazione attorno ai loro assi.

La raccolta di questo tipo di dati sarà utile per un intervento attivo di rimozione di questi oggetti vecchi e abbandonati nello spazio da tempo, già in programma dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e da quella americana (NASA) e che sono state definite missioni Active Debris Removal.

Successivamente, è stato misurato il diverso “colore” che alcuni satelliti e detriti mostrano a seconda della rotazione. Da questa misura di colore e dalla diversa riflessione della luce solare su di essi si ottiene una stima del materiale di cui è composto il satellite (o il detrito).

Infine, la misurazione della posizione nello spazio e nel tempo (la cosiddetta astrometria) dei detriti spaziali in rientro sulla Terra per prevedere con precisione l’orbita di caduta.

In questo modo è possibile stimare le zone sulla Terra a maggior rischio di impatto con questi corpi, eventi divenuti piuttosto frequenti negli ultimi anni visto il grande numero di spazzatura presente e oramai fuori controllo.

Immagine a sinistra: Crediti e Copyright – NASA – Micrometeoroids and Orbital Debris (MMOD)

Costellazioni di satelliti OneWeb

La Fondazione GAL Hassin ha avuto l’incarico da parte dell’azienda OneWeb di compiere l’osservazione e la misura della luminosità dei satelliti della costellazione OneWeb per un periodo di circa un anno (2021) e sotto diversi angoli di incidenza della luce solare.

Al momento, a livello europeo il GAL Hassin è l’unico istituto ad aver svolto un lavoro fotometrico su satelliti a bassa quota, proponendosi come ente certificatore di dati di questo tipo. Si prevede che la collaborazione OneWeb – GAL Hassin continuerà con l’osservazione della seconda generazione di satelliti per verificare se le modifiche tecniche su tali satelliti hanno portato ad una riduzione della brillanza delle superfici degli stessi.

La pubblicazione di questo lavoro tra GAL Hassin, Politecnico di Milano e OneWeb è avvenuta nel 2022, una sorta di pietra miliare per il settore aerospazio-costellazioni di satelliti, in quanto rappresenta il primo esempio di sinergia tra astrofisica, ingegneria, ambiente e imprenditoria privata.

Viene resa pubblica la collaborazione OneWeb – Fondazione GAL Hassin per un lavoro fotometrico su satelliti a bassa quota della prima generazione di satelliti OneWeb. Crediti: OneWeb.
L’aumento incontrollato di nuovi satelliti, specie quelli in orbita bassa, potrebbe dar luogo alla temuta “sindrome di Kessler”, ossia una reazione a catena di collisioni di detriti spaziali che, a loro volta, darebbero vita a nuovi detriti aumentandone il numero e peggiorando la situazione. In questo modo sarebbe impossibile l’esplorazione spaziale in quanto la coltre di oggetti attorno alla Terra impedirebbe l’invio di nuove missioni spaziali.
Sabrina Masiero

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