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Quattro anni di noi: 11 settembre 2016-2020

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GRAZIE A TUTTI VOI PER QUESTI QUATTRO ANNI ASSIEME! 

Crediti immagine: Vincenzo Sapienza

Il nostro amico e giornalista scientifico, Piero Bianucci, riceve il Premio GAL Hassin 2018.

Il Planetario. Crediti: Vincenzo Sapienza

Uno dei telescopi della Terrazza Osservativa. Crediti: Vincenzo Sapienza

Un gruppo di studenti in visita al GAL Hassin.

Il worshop dedicato alla ricerca dei pianeti extrasolari con i colleghi di GAPS-Global Architecture of Planetary Systems, 2018.

Giovanni Valsecchi, senior Astronomer dell’INAF-IAPS e membro del CdA della Fondazione, e il compianto Andrea Milani (sulla destra) ricevono il Premio GAL Hassin 2016.

Il grande amico del GAL Hassin, Corrado Lamberti, scomparso il 17 aprile 2020. Ha lasciato un grande vuoto ma il suo ricordo è più vivo che mai. Premio GAL Hassin 2012.

Officina Stellare: il nostro GRT 1 (Galhassin Robotic Telescope 1) e il Wide-field Mufara Telescope sono stati costruiti da questa ditta italiana.

Il giorno dell’inaugurazione del Polo Didattico e Divulgativo: 11 settembre 2016.

Le nostre visite guidate al Parco dello Spazio e del Tempo.

Mario Di Martino, INAF-Torino, Presidente del Comitato Scientifico e mente scientifica del GAL Hassin: numerosi i reperti che ha regalato al GAL Hassin nelle sue spedizioni a caccia di meteoriti. Qui, nel 2010, con il pezzo più grande del meteorite che ha formato il Kamil Crater, in Africa (70 centimetri di altezza e 83 chilogrammi di peso).

Tantissimi gli amici del GAL Hassin: qui siamo con la famiglia Sferruzza, American Bar di Castelbuono (PA) e con il loro regalo: un gigantesco uovo di Pasqua e tantissime uova più piccole che rappresentano il Cielo e i pianeti.

Un momento indimenticabile per tutti noi: la presenza del Premio Nobel in Fisica 2019, Michel Mayor (primo a sinistra), che è rimasto con noi dal 4 al 9 settembre 2020. Una mente geniale, un grande uomo. Qui riceve il Premio GAL Hassin 2020 dal Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Niccolò D’Amico (secondo da sinistra). Crediti: Vincenzo Sapienza