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Il Telescopio del GAL Hassin su Monte Mufara: i primi dati sono eccezionali

Il Parco delle Madonie può vantare uno dei cieli notturni più belli d’Europa. E, in particolare, la vetta di Monte Mufara (1865 m) è stata riconosciuta come il sito astronomico migliore d’Italia da uno studio condotto dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nel 2019 [1]. Questo è uno dei motivi per cui in questa zona di Sicilia sta nascendo una serie di osservatori astronomici professionali di livello internazionale.


In particolare, dal 2020 è già installato sulla cima di Mufara l’osservatorio del Wide-field Mufara Telescope (WMT) del GAL Hassin, un telescopio riflettore dotato di uno specchio da 1 metro di diametro e in configurazione a primo fuoco: un vero e proprio prototipo mondiale costruito dall’azienda vicentina Officina Stellare, leader in questo settore. Grazie alle sue caratteristiche, il WMT è dotato di un grande campo di vista: ogni immagine prodotta dal telescopio, infatti, “cattura” un’area di cielo grande quanto 25 lune piene. E i suoi occhi sono anche estremamente sensibili, essendo in grado di vedere un asteroide grande quanto 2 campi da calcio posto ad una distanza di 150 milioni di km dalla Terra in appena 60 secondi di esposizione.

Sito dove, dal 2020, è installato il WMT e i suoi apparati di controllo, sulla cima di Monte Mufara (1865 m). Crediti e copyright: Fondazione GAL Hassin/Alessandro Nastasi

Il monitoraggio e la scoperta di asteroidi (in particolare quelli potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta, i Near Earth Objects – NEO), rappresentano una  delle grandi aree di ricerca nelle quali il WMT è già impegnato a dare un contributo importante a livello internazionale, essendo l’unico telescopio a grande campo e di classe 1m in tutta l’area del Mediterraneo.

Infatti, grazie a delle osservazioni di asteroidi condotte per testare e validare la qualità dei dati prodotti, il WMT ha ottenuto il codice osservatorio M57 da parte del Minor Planet Center (MPC) , l’istituto incaricato dall’Unione Astronomica Internazionale (IAU) di coordinare e conservare i dati osservativi di tutti i corpi minori del Sistema Solare, calcolarne l’orbita e pubblicare tali informazioni. MPC è, inoltre, incaricato di valutare e certificare la qualità dei dati prodotti da quegli osservatori nel mondo che vogliano entrare in questa “rete mondiale di sorveglianza spaziale”, e assegnare loro un codice univoco che certifichi la loro affidabilità e accuratezza.

Nell’arco di un anno di attività, il WMT ha monitorato e riportato all’ MPC i dati di circa 30 asteroidi NEO, la metà dei quali osservati quando erano ancora nella NEO Confirmation Page (NEO-CP): ovvero oggetti appena scoperti che dovevano ancora essere confermati e seguiti, in modo da tracciare con accuratezza le loro orbite e per poter essere designati come NEO reali. In particolare, in questa fase di conferma dei NEO-CP il WMT è sempre stato molto rapido, riuscendo, nel campione di oggetti osservati,  ad essere SEMPRE tra i primi due osservatori europei ad osservare gli oggetti, e PRIMO in Europa nel 60% dei casi. La grande sensibilità dello strumento e le condizioni ideali del cielo notturno, quasi privo di inquinamento luminoso, garantiscono al WMT alta efficienza e rapidità nell’individuare oggetti molto deboli mentre  altri osservatori necessitano di tempi di osservazione molto maggiori in quanto dotati di aperture (diametro) degli specchi inferiori o perché collocati in siti osservativi “più inquinati” dal punto di vista luminoso.

Il telescopio WMT installato all’interno della cupola da 7 metri di diametro, sulla cima di Monte Mufara. Le persone in basso fanno comprendere le dimensioni dello strumento. Crediti e copyright: Fondazione GAL Hassin /Alessandro Nastasi
Lo specchio da 1 metro di diametro del WMT, con i petali protettivi in carbonio aperti. La foto è stata scattata presso i laboratori di Officina Stellare (Sarcedo – VI), durante le fasi di assemblaggio e test dello strumento. Crediti e copyright: Officina Stellare e Fondazione GAL Hassin.
Il WMT ripreso durante l’attività osservativa notturna su Monte Mufara. Nel cielo stellato si può vedere la Galassia di Andromeda (M31). Crediti e copyright: Fondazione GAL Hassin /Alessandro Nastasi
La galassia di Andromeda (M31) ripresa dal WMT, con confrontata con un’immagine della Luna piena per mostrare il grande campo di vista del telescopio. Crediti e Copyright: Fondazione GAL Hassin /Alessandro Nastasi

Una delle ricerche di frontiera nell’ambito dei corpi minori nella quale il WMT sta mostrando la sua eccellente capacità, è l’osservazione di asteroidi e comete vicini al Sole (ovvero, a bassa elongazione solare). In particolare, grazie ad un orizzonte completamente libero su 360° e alla capacità di scendere molto basso in elevazione, il WMT è in grado di osservare oggetti molto deboli fino a 30 gradi dal Sole. Questo tipo di oggetti possono essere osservati poco dopo il tramonto o appena prima dell’alba (osservazioni in twilight), quando cioè il sole si trova a circa 12 gradi sotto l’orizzonte e il cielo risulta già/ancora abbastanza buio. La regione a bassa elongazione solare è un territorio “ancora vergine” poiché estremamente difficile da scandagliare da parte della maggior parte dei telescopi terrestri, ma che si ritiene possa essere estremamente preziosa per scoprire una popolazione ancora poco conosciuta di asteroidi che abitano o transitano nella regione più interna del Sistema Solare. Una volta entrato a regime con attività programmatiche condotte in remoto, il WMT scandaglierà queste aree di cielo e caratterizzare così gli oggetti che la popolano, riuscendo soprattutto a scoprire asteroidi potenzialmente pericolosi poiché in arrivo da tali regioni dello spazio che quasi nessuno è in grado di monitorare.

Una delle osservazioni di test condotte dal WMT a bassa elongazione solare (ovvero, osservando in zone di cielo vicine al Sole). Al centro l’asteroide di fascia principale 58641, molto debole (magnitudine G ~ 20.5) e con una elongazione di appena 29.6 deg dal Sole. Crediti e copyright: Fondazione GAL Hassin/ Alessandro Nastasi

Il WMT non sarà un telescopio isolato in quest’area della Sicilia, ma già lavora in sinergia con il telescopio robotico del GAL Hassin, il Galhassin Robotic Telescope (GRT – codice MPC L34), un telescopio da 40 cm di apertura e attivo nell’ambito del monitoraggio di comete e NEO dal 2019, posto a 10 km di distanza in linea d’aria dal WMT. Infine, se verrà collocato il telescopio dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) “FlyEye” sulla cima di monte Mufara, a circa 300 metri di distanza, WMT e FlyEye potranno collaborare trattandosi di telescopi complementari, garantendo una efficiente e rapida conferma e caratterizzazione di asteroidi NEO, comete e detriti spaziali grazie ai loro grandi campi di vista ed elevate sensibilità.

Confronto tra i campi di vista dei telescopi già attivi o di prossima installazione nel Parco delle Madonie. Crediti, montaggio e copyright: Fondazione GAL Hassin /Alessandro Nastasi

Il WMT, il territorio nel quale è installato, gli eccellenti risultati ottenuti ad oggi e le sue enormi potenzialità future saranno presentate dal GAL Hassin durante la prossima riunione dell’International Asteroid Warning Network (IAWN) [2] che si terrà il 17 settembre 2024. IAWN è una rete internazionale che unisce più di 65 tra osservatori, istituti e centri di ricerca, tra cui anche NASA, ASI ed ESA, per prevenire e pianificare strategie e contromisure nei riguardi del pericolo impatti da asteroidi, e della quale rete il GAL Hassin è parte dal 2019.

Timelapse – Wide-field Mufara Telescope (WMT). Realizzazione di Mario Lauriano, Università degli Studi di Palermo. Crediti e copyright della Fondazione GAL Hassin.


Collegamenti esterni:
[1] https://conference.sdo.esoc.esa.int/proceedings/neosst1/paper/91
[2] https://iawn.net/about/members.shtml