In uscita oggi, 28 novembre 2025, per Edizioni Dedalo l’ultimo libro di Albino Carbognani, astrofisico dell’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna
Iniziò con una telefonata. “Sto per andare in Sudafrica per un convegno. Vedrò il cielo del sud, qualcosa di spettacolare. Mi porto la mia macchina fotografica perché voglio fotografare Proxima Centauri, una foto che vorrei diventasse la copertina del mio nuovo libro o che fosse parte del libro”. E così, da Albino Carbognani, venni a sapere di un sogno che portava dentro al cuore fin da bambino: scrivere dei viaggi interstellari. La fantascienza aveva rivestito per lui un ruolo dominante e nel corso degli ultimi mesi aveva già buttato giù alcuni capitoli. In due anni, pensai, si scrive in media un libro, ma Albino mi sa che ci riuscirà prima. In quell’occasione mi chiese se avessi voluto essere un revisore scientifico del suo libro. Quale onore per me, pensai.
Nel 2013 ero entrata nel gruppo di lavoro di GAPS-Global Architecture of Planetary Systems dell’Istituto Nazionale di Astrofisica dedicandomi alla parte di comunicazione scientifica e lavorando per due semestri al Telescopio Nazionale Galileo, a La Palma, Isole Canarie, dove vi era un gioiellino di strumentazione per lo studio degli esopianeti. Fu doppiamente un onore per me sapere che Albino mi aveva scelto, non solo come amica fidata, ma anche per le competenze che avevo acquisito grazie a questo impegno.

Due mesi di lettura. Rilettura. Suggerimenti. Curiosità. E non solo.
In questo libro ho ritrovato alcune istantanee della mia adolescenza, foto che sono rimaste nella mia mente quando avevo iniziato a studiare per conto mio l’astronomia nei testi e nelle riviste all’epoca disponibili, pochissime in Italia, ma che non pensavo di avere in comune con altri, non con Albino. I primi capitoli li ho sentiti profondamente miei, immagazzinati dentro, come quando si apre una soffitta e si ritrovano dei libri nei quali hai studiato, ci hai passato più volte lo sguardo, hai memorizzato le sue pagine, sei stato interrogato e promosso e poi si va oltre, si procede con altri libri e con altri corsi. C’erano domande all’epoca fondamentali alle quali avremo risposto più tardi. La scoperta di un pianeta o più di uno al di fuori del nostro Sistema Solare era ancora una domanda senza risposta. Il racconto di Van de Kamp e la stella di Barnard, in particolare del pianeta scoperto attorno a questa stella famosa, è sicuramente il capitolo che più mi ha portato indietro nel tempo. E’ un racconto così dettagliato e così avvolgente che è impossibile non percepire le notti fredde di osservazione, sentire il respiro di questo uomo e il movimento rapido delle mani mentre cambia o analizza le lastre fotografiche alla ricerca di un dettaglio. Sono sicura che chi leggerà questo capitolo sarà in grado di percepire l’emozione delle domande e dell’attesa, quella stessa passione che avvolge chi si fa le stesse domande anche oggi sebbene la strumentazione e le tecniche osservative siano di gran lunga differenti.
La grande bellezza di questo viaggio nello spazio è la strategia utilizzata nel guidarci da stella in stella, da pianeta in pianeta, da sistema planetario in sistema planetario, apprezzandone le distanze, avendo nella mente una mappa che permette di orientarci. Non ci si perde. Andate avanti, coraggiosi. Ci sono calcoli e dettagli che vi indicheranno il mezzo più valido per viaggiare, la stella attorno alla quale cercare una nuova Terra. Comprenderete che molte fake news sono state raccontate nel corso del tempo e moltissime sono ancora diffuse e creano fantasie sbagliate. In fondo, la nostra mente ama investigare ciò che più le piace, quello che è intuitivo e immediato mentre si blocca di fronte al complesso, all’utilizzo di un metodo che è invece geniale e che permette di investigare l’universo, di fare scienza e di comprendere come funziona il mondo. E ci sono anche le delusioni e gli insuccessi, perché la storia della scienza non è stato un percorso lineare, una strada senza nessuna buca o nessuna curva. Molto spesso anche degli stop e la necessità di un ritorno all’indietro del pensiero e dei modelli. Donne uomini che si sono dedicati allo studio dell’astrofisica hanno conosciuto delusioni, calcoli che non tornavano, hanno dovuto attendere qualche altra mente prima di risolvere il problema.
Viaggiate nel tempo e nello spazio. E se nella vostra testa vi verranno a trovare i protagonisti dei libri di Jules Verne o della lunga saga di Star Wars ricordatevi che voi, tra le mani, avete il libro giusto per non perdervi nello spazio.
Destinazione Spazio Profondo. Verso Proxima e Barnard per esplorare nuovi pianeti
Albino Carbognani, Edizioni Dedalo, 2025
Sito web Edizioni Dedalo
Blog di Albino Carbognani, Asteroidi e Dintorni